In questa fase l’adulto si prende tutto il tempo che gli serve per offrire comfort, affetto, e presenza incondizionata e focalizzata al suo bambino interiore. L’obiettivo è validare le emozioni del bambino. Ciò che intendo è che devi validare le emozioni che hai provato da bambino senza averne attualmente memoria. Con lucidità e gentilezza comunica al bambino il messaggio che va tutto bene, va bene sentirsi così e dagli il permesso di provare tutti i sentimenti che emergono. Quando lavoriamo con il bambino interiore, solitamente ci affrettiamo nel portarlo via dal sentimento, volendo immediatamente farlo sentire meglio. Facendo questo, non soddisfiamo i bisogni del bambino e inoltre gli inviamo il messaggio che il modo in cui si sente deve cambiare perché è sbagliato. Saltare questo punto cruciale della validazione non è saggio perché la causa della maggior parte della dissociazione nei bambini è che le loro emozioni sono state invalidate o disapprovate. I bambini hanno imparato nei primi tempi, che da loro ci si aspettava che si separassero da un aspetto di loro stessi, e hanno imparato a scacciarlo nell’inconscio. Facendo questo hanno sviluppato una sorta di frattura interna.

In altre parole, è l’invalidazione e la disapprovazione delle emozioni di un bambino che lo portano a frammentarsi, ad esser incapace di superare quell’esperienza ed integrare il sentimento o l’evento dentro di sé di quando il trauma è subentrato. E tutti noi conosciamo il risultato: la persona rimane ferita e diventa reattiva. Cresce e inizia a manifestare esperienze che rispecchiano il trauma originale, ma ora questo sta accadendo nella sua vita adulta.

Ora tu hai la possibilità di dare al tuo bambino interiore la validazione che richiede e di far ripartire il CD inceppato. Puoi permettergli di rivivere l’esperienza originale e integrarla così da poter andare avanti. Questo crea l’abilità e l’intenzione, per l’aspetto fratturato e bloccato della tua coscienza, di riavvicinarsi a te, per renderti più espanso, più “intero”. È un po’ come se riportassi i corsi d’acqua che si sono diramati da un fiume a far parte del fiume originario.

Come validare le emozioni

Immagina di rientrare nel ricordo del tuo bambino interiore a una festa di compleanno. Supponiamo che sia la festa di una sorellina o fratellino durante la quale il nostro bambino interiore si senta geloso e risentito per non ricevere alcun regalo. Questo lo fa sentire non amato, non valorizzato e insignificante. Inoltre, si sente anche travolto da un grande senso di vuoto perché osserva l’altro bambino ricevere cotanta abbondanza, amore e valore. In questo esempio noi fungiamo da figura genitoriale per il nostro bambino interiore, non cerchiamo di farlo sentire immediatamente meglio o meno geloso. Non gli doniamo immediatamente un regalo ma, validiamo i suoi sentimenti. Validare i suoi sentimenti non significa validare tutto ciò che pensa il bambino se questo vuol dire fargli del male e non farlo sentire meglio, ovvero non diremo: “Si, hai ragione; non ti amano e non ti valorizzano, l’altro bambino è più importante di te” invece potremmo dire: “hai ragione a sentirti così. Qualsiasi persona in una situazione del genere proverebbe le stesse cose. È del tutto comprensibile che credi che amino di più l’altro. Ha senso quanto tu possa sentirti triste perché non stai ricevendo quello che riceve l’altro bambino. Mi sentirei così anche io. Ma sono qui con te comunque vada. Va bene provare questi sentimenti. Hai il diritto e tutte le ragioni del mondo per sentirti così”. Poi rimaniamo presenti qualsiasi cosa lui o lei provi come risultato della validazione.

Talvolta potrebbe capitare che il bambino necessiti che oltre alle sue emozioni, sia validata anche la sua versione della realtà per andare avanti. Per esempio, se un bambino ha subito degli abusi ma gli è stato detto costantemente dal colpevole che stava ricevendo solo un bagnetto nelle parti intime in cui non era pulito, questo potrebbe creare una dissonanza cognitiva nel bambino grande abbastanza da costituire tutto il suo trauma. In questo caso è necessario affermare anche che ha ragione a sentire di esser stato abusato.

È naturale avere una reazione quando si riceve questa validazione e solitamente la reazione è buona. Il bambino sperimenta una liberazione e senso di accettazione, e lei o lui può virare verso l’esser pronto emotivamente ad andare avanti autonomamente verso una soluzione. Talvolta possono emergere emozioni più dolorose come la tristezza, in quel caso continuiamo a validare questi sentimenti e a rimanere presenti anche con loro. Il punto qui è che bisogna stare col bambino interiore in maniera incondizionata, senza aver bisogno che si senta in maniera diversa. Questo passaggio non riguarda il sentirsi meglio; riguarda lo stare con ciò che prova il bambino. Ricorda, non saremo mai pronti a trovare una soluzione sino a che non avremo completato questo passaggio.

Talvolta, per completare questo step, è necessario che ci fermiamo letteralmente e che diamo al bambino tutto il tempo di cui ha bisogno per processare la validazione, accettarla, e fare esperienza del supporto che sta ricevendo. Dobbiamo immobilizzare la scena. In questa fase solitamente vediamo la memoria in movimento, quindi magari i cani potranno ancora rincorrersi l’un l’altro e i genitori potranno ancora urlarsi addosso e così via ma dobbiamo far qualcosa che aiuti la nostra mente a vedere la scena immobilizzata.

Se questo tempo extra si rivela necessario per il bambino, l’adulto (tu) potrebbe schioccare le dita. Potresti dire al bambino interiore che quando sente quel suono, la memoria si deve fermare. Dovrebbe aver un effetto simile a quando si preme il pulsante pausa su un video e tutto si ferma. Tutto si deve fermare ad eccezione di te (adulto) e del tuo bambino interiore. Terminato il processo ricorda di schioccare le dita un’altra volta per rilasciar fluire la memoria.

Se senti di non poter far da solo questo procedimento perché preferisci sia qualcun altro e non te da adulto ad aiutare il bambino interiore ma preferiresti un’altra figura salvifica, come un angelo o qualsiasi personaggio sia più vicino alle tue necessità, puoi ripetere tutto il procedimento sostituendo te con questa figura, oppure contattarmi;)