Bassa autostima e autosabotaggio: danni arrecati e come sconfiggerli

Elizabeth è specializzata in bassa autostima e autosabotaggio.

Come intervenire in presenza di bassa autostima e autosabotaggio

Elizabeth Cavicchi,  accompagna l’individuo in un percorso evolutivo che lo aiuti a costruirsi quella base sicura, di sostegno, che possa rifornirlo quando necessario di quella forza ed energia che magari sono andate perdute. Quando siamo in grado di darci autonomamente l’incoraggiamento e l’accettazione di cui abbiamo bisogno, imparando ad accettare e ad amare ciò che è stato, non abbiamo più bisogno che qualcun altro lo faccia al posto nostro.

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Quel che non è leggermente difforme ha un aspetto insensibile – ne deriva che l’irregolarità, ossia l’imprevisto, la sorpresa, lo stupore sono una parte essenziale e la caratteristica della bellezza. – Baudelaire
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Bassa autostima: dove nasce l’autostima

Le distorsioni dell’amore possono provocare sofferenza e solitudine, rispetto a questo il nostro giudice interiore può alimentare il nostro sentirci danneggiati e bisognosi di risarcimento, oppure potrebbe svalutarci, facendoci sentire di non esser stati amati per colpa nostra, in quanto non abbastanza meritevoli e perché abbiamo qualcosa di sbagliato, con la conseguenza che ci sentiamo in colpa per tutto l’odio che proviamo. Perché farsi del male in tutti questi modi? Perché punirsi? Diventando adulti dovremmo sviluppare la capacità di vivere la nostra vita in accordo con i nostri valori, principi e ideali. Ma se per alcuni il cosiddetto Super-Io è sufficientemente buono, per altri può essere troppo perfezionista ed esigente, per altri ancora punitivo e addirittura persecutorio. Il Super Io rappresenta quella che può essere definita la coscienza morale, una sorta di censore morale che giudica gli atti e i desideri istintivi dell’uomo. Esso nasce nel bambino, inizialmente libero da qualsiasi principio morale, per via del potere condizionante dei genitori. I bambini imparano per imitazione trattando se stessi come sono stati trattati dagli adulti e come hanno visto che si trattavano gli adulti. Questa dinamica giace sotto forma di imprinting nella memoria implicita a livello inconscio e agisce a livello automatico. Imitare gli adulti è adattivo in quanto insegna come comportarsi con loro e da forma a memorie che vengono difese e che infine formano il nostro carattere.

Rabbia e sabotaggio che arrivano dal passato

Quando un genitore, inconsciamente e involontariamente, danneggia il legame d’amore e cura con il proprio figlio, il bambino reagisce con i meccanismi di sopravvivenza che ha a disposizione, e prova una rabbia reattiva. Tuttavia, agire questa rabbia potrebbe recare un ulteriore danno al legame o esporre il piccolo a ben peggiori conseguenze, e dato che il bambino dipende completamente dall’adulto, la inibirà, rivolgendola contro se stesso in vari modi. Se questa dinamica si ripete più volte, il piccolo inizierà a sentirsi in colpa relativamente ai suoi impulsi e a provare ulteriore rabbia. Identificandosi con il genitore, sarà dalla sua parte e punirà se stesso per aver sentito questa rabbia. La punizione e la colpevolizzazione autoinflitte sono come doni d’amore agiti per proteggere il genitore e con esso la relazione, rifiutando i propri sentimenti e tradendo il vero Sé. Ci sono persone che vivono tutta la vita punendosi per gli impulsi di rabbia provati precedentemente verso i genitori, durante le fasi precoci di vita.

I bambini si trovano nella difficile situazione di dipendenza e bisogno di aiuto dalla stessa persona che genera in loro rabbia: non potendo proprio per questo ricevere aiuto da quella stessa persona mettono in atto le difese immature che hanno a disposizione, in particolar modo quella di identificarsi con il genitore, ovvero con l’”aggressore”. Quando il meccanismo diventa un automatismo, una volta raggiunta l’età adulta, si sabotano, si svalutano e si puniscono da soli. La tendenza è quella di fare a loro stessi ciò che i genitori hanno fatto loro, a farlo agli altri, oppure a immaginare, in forma proiettiva, che gli altri faranno loro quello che in passato è stato fatto dai genitori. Queste difese si mettono in atto lungo un continuum di gravità che va dalla persona che ha paura o dubita di esser criticata e si svaluta, alla persona pienamente convinta di esser minacciata. La capacità di tollerare il conflitto interiore si attiva lungo un continuum che va dalla maggiore capacità di tollerare la rabbia e riconoscere il senso di colpa rispetto a questo, al non poter sopportare questa ambivalenza, negandola e attribuendola agli altri.

 

 

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Suggerimenti per accrescere la propria autostima

  • Concentrarsi meno su ciò che manca e più su ciò che si ha, a partire dal valorizzare il proprio potenziale di sviluppo.
  • Appartenere ad un gruppo.
  • Guardarsi allo specchio fino al momento in cui si riesce a dire e a sentire profondamente, guardandosi negli occhi, la frase fondamentale: “Ti amo”.
  • Sbagliare nel senso di prendere decisioni evitando di procastinare, e assumersi il rischio di un potenziale fallimento.
  • Imparare a perdonarsi, ognuno di noi ha commesso in passato deli errori ma nessuno può cambiare ciò che è accaduto.
  • Selezionare chi ha il permesso di giudicarci, dire no agli altri in questo caso equivale a dire si a se stessi.
  • Affrontare le proprie paure partendo da quelle più piccole.
  • Fare attenzione alle profezie che si autoavverano, la maggior parte dei danni all’autostima in genere sono autoinflitti.
  • Cercare di riconoscere i pensieri disfunzionali che affollano la mente e ricercare, attraverso varie tecniche, il vuoto mentale, quello a partire dal quale si può ritornare allo status di “creatore”.

L’esperienza di Elizabeth la porta ad essere un punto di riferimento a Bologna e Casalecchio per il miglioramento della propria autostima, con lo scopo di far raggiunere uno stato di benessere e felicità alla persona.

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