Disturbi alimentari: anoressia bulimia e disturbo da binge-eating
La counselor Elizabeth Cavicchi, si occupa di disturbi alimentari: anoressia bulimia e disturbo da binge-eating presso il suo studio a Cento, cittadina tra Bologna e Ferrara.
I disturbi del comportamento alimentare fanno riferimento ad un disagio con un difficile rapporto con il cibo e il proprio corpo. Per alcune persone infatti l’alimentazione può assumere una veste ossessiva, portando a compromettere la quotidianità e lo stile di vita.
Elizabeth opera con l’obiettivo di ristabilire un rapporto naturale e consapevole col cibo e percepirlo non più come focus, a livello disfunzionale, della propria vita ma come parte integrante di un disegno più ampio.
Il cibo è un bisogno primario e il nostro primo strumento di relazione con il mondo. Viene influenzato dalla nostra mente ma la condiziona anche a sua volta. Quando ci sono problemi con il peso, spesso il cibo è uno strumento con cui la donna mette a tacere le proprie emozioni. A volte il messaggio che lancia una ragazza anoressica è chiudere le porte a chi gli sta intorno, il suo modo di dire No (“Se mangio accetto di fare parte di questa cosa o di questo determinato gruppo”). Molto spesso l’anoressica cosi facendo dice di No alla figura materna, mentre la bulimica spesso ha un rapporto difficile con la figura paterna. La bulimica mangiando fa fuoriuscire la parte che cerca il piacere e che non ha freni, ed è la stessa parte che la ragazza sente rispetto alla sua sessualità. Spesso le ragazze bulimiche sono figlie di padri che sono stati innamorati delle proprie figlie ma con l’avvento della pubertà hanno iniziato ad avere problemi e ad essere imbarazzati, e con la stessa frequenza sono anche inserite in famiglie dove l’erotismo circola in modo subdolo, e allora reprimono il loro desiderio fino al momento in cui l’impulso prende il sopravvento in maniera esplosiva.
I principali disturbi alimentari sono rappresentati da anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da binge-eating.
Una donna sa come sta, il suo corpo lo racconta ma a volte, quando sono presenti disturbi alimentari, lo dimentica e il cibo diventa quel modo per mettere a tacere i messaggi che arrivano dal profondo…
Disturbi alimentari: anoressia nervosa
L’anoressia nervosa consiste nella:
- Restrizione dell’assunzione di calorie in relazione alla necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica.
- Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso.
- Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del proprio corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.
Con restrizioni: durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo non ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione. La perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica eccessiva.
con abbuffate/condotte di eliminazione: durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).
Bulimia nervosa
La bulimia nervosa consiste in:
- Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:
- Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es. un periodo di 2 ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.
- Sensazione di perder il controllo durante l’episodio (per es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
- Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva.
- Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano entrambe in media almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
- I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo.
- L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.
La gravità si basa sulla frequenza delle condotte compensatorie inappropriate.
Disturbo da binge-eating
Il disturbo da binge-eating consiste in:
- Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:
- Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.
- Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
- Gli episodi di abbuffata sono associati a 3 o più dei seguenti aspetti:
- Mangiare molto più rapidamente del normale.
- Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni.
- Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati.
- Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.
- Sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa dopo l’episodio.
- È presente marcato disagio riguardo le abbuffate.
- L’abbuffata si verifica, mediamente, almeno una volta a settimana per 3 mesi.
- L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate come nella bulimia nervosa, e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.
Il livello minimo di gravità si basa sulla frequenza degli episodi di abbuffata.
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