Disturbi dell’umore, bipolarismo e disturbo bipolare

Elizabeth Cavicchi è specializzata in disturbi dell’umore, bipolarismo e disturbi bipolari.

accompagna l’individuo in un percorso evolutivo che miri ad attivare le sue risorse per riuscire a vivere, e non sopravvivere come molto spesso accade, in completa sintonia col progetto della propria anima.

Il disturbo bipolare e i disturbi correlati principali sono rappresentati dal disturbo bipolare I, bipolare II e il disturbo ciclotimico.

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“La Malinconia costituisce l’inizio della Mania e ne è parte integrante […] Lo sviluppo della mania rappresenta un peggioramento della malinconia piuttosto che il passaggio ad una patologia differente.”

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Disturbo bipolare I

Il disturbo bipolare I consiste nel verificarsi un episodio maniacale preceduto e/o seguito da episodi ipomaniacali o depressivi maggiori.

L’episodio maniacale è definito da:

  • Un periodo preciso di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività e dell’energia, della durata di almeno 1 settimana e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni (o di qualsiasi durata se necessaria l’ospedalizzazione).
  • Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o di attività, tre o più dei seguenti sintomi (4 se l’umore è solo irritabile) sono presenti a un livello significativo e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale:
    • Autostima ipertrofica o grandiosità.
    • Diminuito bisogno di sonno (per es. sentirsi riposati/e dopo solo 3 ore di sonno).
    • Maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare.
    • Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente.
    • Distraibilità (cioè attenzione troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti) riferita o osservata.
    • Aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) o agitazione psicomotoria (cioè attività immotivata non finalizzata).
    • Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (per es. acquisti incontrollati, comportamenti sessuali sconvenienti o investimenti finanziari avventati).
  • L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche.
  • L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica.

    L’episodio ipomaniacale differisce dal maniacale per la durata, in quanto sono richiesti almeno 4 giorni consecutivi per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni di 3 o più dei sintomi indicati sopra (4 se l’umore è solo irritabile), e per i seguenti aspetti:

    • L’episodio è associato a un evidente cambiamento nel funzionamento, che non è caratteristico dell’individuo quando è asintomatico.
    • L’alterazione dell’umore e il cambiamento nel funzionamento sono osservabili dagli altri.
    • L’episodio non è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione. Se sono presenti manifestazioni psicotiche, l’episodio è per definizione maniacale.

    L’episodio depressivo maggiore consiste in:

    • 5 o più dei seguenti sintomi presenti contemporaneamente durante un periodo di 2 settimane rappresentativi di un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei 2 è 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.
    1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni (per es. si sente triste, vuoto, disperato, giù di corda) o come osservato da altri (per es. appare lamentoso). Nei bambini e negli adolescenti, l’umore può essere irritabile.
    2. Diminuzione di interesse o piacere marcata per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno (per es. meno interessati agli hobby o una riduzione significativa del desiderio sessuale), quasi tutti i giorni.
    3. Perdita di peso significativa, non dovuta a dieta, o aumento di peso oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni.
    4. Insonnia o ipersonnia (prolungamento del sonno notturno, difficoltà a mantenere lo stato di veglia durante il giorno e episodi di sonno diurni non desiderati) quasi tutti i giorni.
    5. Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni osservabili da altri.
    6. Mancanza di energia quasi tutti i giorni.
    7. Sentimenti di autosvalutazione o colpa eccessivi o inappropriati quasi tutti i giorni.
    8. Ridotta capacità di pensare o concentrarsi quasi tutti i giorni.
    9. Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico.
    • I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o altre aree importanti.
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    Disturbi bipolare II

    Il disturbo bipolare II consiste in un attuale o pregresso episodio ipomaniacale unito a un attuale o pregresso episodio depressivo maggiore. Gli individui con disturbo bipolare II si presentano all’attenzione clinica tipicamente durante un episodio depressivo maggiore ed è poco probabile che inizialmente si lamentino dell’ipomania. Tipicamente, gli episodi ipomaniacali stessi non causano compromissione. Per contro, la compromissione deriva dagli episodi depressivi maggiori o da un pattern persistente di cambiamenti imprevedibili e oscillazioni dell’umore, funzionamento interpersonale e lavorativo inaffidabili. Gli individui con disturbo bipolare II possono non considerare gli episodi ipomaniacali come patologici o svantaggiosi, sebbene gli altri possano essere turbati dal comportamento stravagante dell’individuo. Un episodio ipomaniacale non dovrebbe essere confuso con alcuni giorni di eutimia e una recuperata energia o attività che può seguire la remissione da un episodio depressivo maggiore. Nonostante le sostanziali differenze nella durata e gravità tra un episodio maniacale e ipomaniacale, il disturbo bipolare II non è “una forma più lieve” del disturbo bipolare I. Confrontati con individui con disturbo bipolare I, gli individui con disturbo bipolare II hanno una maggiore cronicità del disturbo e passano, in media, più tempo nella fase depressiva della loro patologia, che può essere grave e/o disabilitante. Negli individui con disturbo bipolare II sono frequenti sintomi depressivi in concomitanza con un episodio ipomaniacale o sintomi ipomaniacali in concomitanza con un episodio depressivo e sono sovrarappresentati nelle donne, l’ipomania con caratteristiche miste. Gli individui che sperimentano ipomania con caratteristiche miste possono non etichettare i propri sintomi come ipomania, ma invece esperirli come depressione con aumento di energia o irritabilità.

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    Disturbo ciclotimico

    Il disturbo ciclotimico consiste nelle seguenti manifestazioni:

    • Per almeno 2 anni (almeno 1 anno nei bambini e adolescenti) ci sono stati numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per un episodio ipomaniacale e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore.
    • Durante questo periodo di 2 anni (1 anno nei bambini e adolescenti), i periodi ipomaniacali e depressivi sono stati presenti per almeno metà del tempo e l’individuo non è stato senza sintomi per più di 2 mesi.
    • Non sono mai stati soddisfatti i criteri per un episodio depressivo maggiore, maniacale o ipomaniacale.
    • I sintomi del primo criterio non sono meglio spiegati da disturbo schizoaffettivo, schizofrenia, disturbo schizofreniforme, disturbo delirante o disturbo dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici con altra specificazione o senza specificazione.
    • I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza (per es. una sostanza di abuso, un farmaco) o a un’altra condizione medica (per es. ipertiroidismo).
    • I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

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